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Per una società inclusiva

Uno dei temi che mi sta maggiormente a cuore è l’impegno per una società più inclusiva, che soddisfa i bisogni dei giovani, dei migranti, delle donne e delle persone LGBT*QIA1. Anche se sulla carta siamo tutt* uguali, di fatto purtroppo non è ancora così e questi gruppi sociali sono spesso sottorappresentati in politica, non riuscendo quindi a far sentire la propria voce.

Vi propongo qui di seguito una serie di rivendicazioni che sostengo in questi ambiti.

Per le donne:

  • Lotta alla discriminazione salariale: stesso lavoro, stesso salario!
  • Lotta alla violenza specifica di genere contro le donne: la violenza contro le donne e le ragazze è frequente ed è diffusa in tutto il mondo. Violenza domestica, violenza sessuale, prostituzione forzata, tratta di donne, matrimoni forzati e mutilazione genitale femminile sono dei fenomeni che toccano le donne anche in Svizzera e che devono venir combattuti con forza. Una vita senza violenza non è un privilegio, ma un diritto.
  • Un equo congedo parentale sul modello svedese: oltre un anno da dividersi a piacimento tra i genitori.
  • Rafforzamento dell’AVS: garantire rendite vecchiaia che assicurano il minimo vitale. Sono soprattutto le donne ad essere colpite dalla povertà durante la pensione.
  • Una miglior retribuzione e divisione del lavoro di cura: in modo analogo agli accrediti per i compiti assistenziali per il calcolo delle rendite AVS, attualmente però troppo bassi, bisogna considerare un aumento dei cosiddetti “assegni per assistenza” anche nel secondo pilastro per il lavoro di cura svolto.
  • La promozione delle donne e zero tolleranza per il sessismo nel Partito.
  • Più asili nidi a prezzi moderati e altre misure per facilitare la conciliabilità lavoro e famiglia.

'Women Of The World Unite!'

Per le minoranze LGBT*IQIA: 

  • Diffondere la conoscenza sullo spettro LGBT*IQA e dare maggiore spazio alle sessualità alternative, anche a scuola.
  • Non è accettabile che persone LGBT*IQIA  si auto-censurino per paura di un attacco omofobico: ogni persona deve poter vivere la propria sessualità apertamente e senza paura. La politica deve attuare misure efficaci a tutti i livelli per prevenire i crimini d’odio (“hate crimes”).
  • Alle coppie LGBT*IQIA che desiderano avere figli è stato a lungo negato l’accesso alla procedura di adozione. Il voto sul matrimonio per tutt* rende ora possibile l’adozione per le coppie dello stesso sesso. Tuttavia, questo non fornisce ancora una protezione legale sufficiente a tutte le forme di famiglia e di relazione.

Per la gioventù:

  • Promozione di spazi d’aggregazione autogestiti.
  • Favorire l’integrazione politica dei giovani, sostenendo per esempio attività come la “Sessione federale dei giovani”, il “Consiglio cantonale dei giovani” e “La gioventù dibatte”.

Per gli stranieri e le straniere:

  • Diritto alla cittadinanza per chiunque risieda in Svizzera da qualche anno: non è possibile che ci siano persone che vivono, lavorano e pagano le tasse qui ma che non possono partecipare alla vita politica.
  • Corsi di lingue gratuiti per favorire l’integrazione.
  • Legalizzazione delle persone “sans-papiers” sul modello dell’Operation Papyrus.
  • L’introduzione nella Convenzione di Ginevra della persecuzione a causa dell’orientamento sessuale, della diserzione militare, della povertà esistenziale e delle catastrofi naturali quali motivi riconosciuti di fuga: anche queste circostanze devono garantire il diritto all’asilo.

1 – La sigla LGBT*IQA indica lesbiche, gay, bisessuali, trans* (l’asterisco indica tutta la gamma di persone non cysgender, cioè che non si identificano a livello di genere – “mi sento donna/uomo/nessuno dei due/altro” – nel sesso biologico – organi genitali femminili o maschili – di cui disponevano al momento della nascita), intersessuali (persone i cui cromosomi sessuali, i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili), queer (termine generale per indicare tutte le persone che non si identificano nell’orientamento sessuale o identità di genere tradizionali eteronormativi, ma che non vogliono etichettarsi in modo specifico solo come lesbica per esempio) e asessuali (persone prive di attrazione sessuale e/o emotiva). 

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