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Il paese più ricco al mondo. Ma solo per pochi privilegiati.

“Il paese più ricco al mondo”, così viene spesso descritta la Svizzera, dimenticandosi però di spiegare come questa ricchezza sia realmente distribuita: se negli anni ottanta l’un percento più benestante della popolazione disponeva del 30% del patrimonio totale, attualmente ne possiede ben il 40%. Le 300 persone più ricche della Svizzera hanno accumulato 674 miliardi di franchi, aumentando il loro patrimonio di ulteriori 60 miliardi in un anno – a titolo di paragone, il budget della Confederazione ammonta a malapena a 70 miliardi. Tuttavia questa è solo una delle due facce di questa evoluzione. Dall’altra parte della “ricca Svizzera” ci sono persone che pur lavorando fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, persone costrette a pensare a cosa dovranno rinunciare pur di riuscire a pagare i premi di cassa malati, persone costrette ad avere due lavori per riuscire a pagare le bollette, persone costrette a vivere nella povertà perché non ci sono soldi sufficienti per uno stato sociale efficace che le aiuti. Precariato, salari insufficienti, crescente rischio povertà, assistenza sociale, aumento degli affitti e dei premi di cassa malati sono la realtà quotidiana per molti e molte ticinesi. Mentre i ricchi sono sempre più ricchi, i poveri diventano sempre più numerosi.

Responsabile di questa evoluzione è anche la politica fiscale decisa dalla maggioranza borghese, che ha introdotto una maggiore pressione fiscale sui redditi bassi e medio-bassi, sgravando allo stesso tempo la classe salariale e patrimoniale superiore. Le persone già benestanti godono quindi di importanti privilegi fiscali, mentre a causa delle minori entrate allo Stato, chi fa fatica si vede tagliare gli aiuti sociali. Di fronte a questa situazione abbiamo lanciato ormai già quasi un anno fa l’iniziativa federale “99%”, che propone di abolire alcuni dei privilegi fiscali di cui godono i cosiddetti redditi da capitale. Esistono infatti due tipi di reddito: il reddito da lavoro (ho un lavoro e ricevo quindi un salario) e il reddito da capitale (dispongo di una ricchezza iniziale da investire e intasco la rendita, come ad esempio il caso dei tassi d’interessi, degli affitti o dei dividendi). Questa seconda categoria di reddito è fortemente privilegiata dal profilo fiscale, come ne sono l’esempio i divivendi. Contrariamente a ciò che avviene per ogni franco guadagnato sotto forma di salario, tassato nella misura del 100%, ogni franco che viene guadagnato come dividendo viene considerato imponibile unicamente al 60%, quindi in questo caso verranno calcolati solo 60 centesimi. Per il fisco i restanti 40 centesimi non esistono. Dei 117 milioni di dividendi che la Consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher ha ricevuto l’anno scorso, solamente 70 milioni verranno presi in considerazione nel calcolo dell’imponibile, mentre i restanti 47 milioni non verranno tassati. Ma non solo: sulla parte di utili aziendali versati attraverso i dividendi non si paga nemmeno l’AVS, il pilastro più importante della nostra politica sociale.

Concretamente proponiamo quindi di tassare gli alti redditi da capitale con un’imposizione del 150%. Questo non significa che per ogni 100 franchi guadagnati tramite il capitale si pagheranno 150 franchi di imposte, ma che quei 100 franchi saranno considerati come un’imponibile di 150 franchi. L’aliquota e il moltiplicatore, che poi stabiliranno quanto si deve effettivamente pagare di imposte, non verranno modificati dalla nostra iniziativa. Per evitare di penalizzare le persone con piccoli risparmi che affittanno per esempio la loro casa o investono la loro cassa pensione, proponiamo di fissare una soglia sotto la quale l’imposizione al 150% non verrà applicata: 100’000 franchi annui. Si tratta di un importo ragionevole che fa in modo che solo le persone che possono vivere dei propri redditi da capitale, non dovendo quindi lavorare per percepire un salario, vengano toccate dall’iniziativa. Calcolando una rendita media del 3%, bisognerà possedere un patrimonio di almeno 3 milioni di franchi per essere toccati da questo aumento dell’imposizione. L’iniziativa porterà entrate supplementari stimate tra i 5 e i 10 miliardi di franchi all’anno, che verranno usate per sgravare il carico fiscale sui redditi medio-bassi e per finanziare misure sociali, come ad esempio i sussidi di cassa malati o le borse di studio. Riassumendo: l’1% ci perde, il 99% ci guadagna. Aiutaci a ridistribuire la ricchezza presente in Svizzera firmando e facendo firmare il formulario che trovi qui allegato. Grazie mille!

Articolo apparso sui Quaderni del Forum Alternativo del 27 agosto 2018

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